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Google: penalizzazioni e refresh degli algoritmi anti-spam
10 Settembre 2014Era il lontano 4 ottobre 2013 quando l’ultimo Penguin, la versione 2.1, veniva rilasciata:
Penguin 2.1 launching today. Affects ~1% of searches to a noticeable degree. More info on Penguin: http://t.co/4YSh4sfZQj
— Matt Cutts (@mattcutts) 4 Ottobre 2013
Sono passati 11 mesi e la situazione non è cambiata.
Non è più uscito alcun refresh di Penguin e questo sta facendo innervosire sempre più persone, dato che Google aveva confermato in passato la necessità di attendere un nuovo aggiornamento Penguin per uscire dal precedente.
Ma è davvero così che funzionano le penalizzazioni?
In risposta a una domanda posta sul Google Webmaster Central Forum, John Mueller ha articolato la sua risposta in questo modo:
Let me try a longer answer 🙂
Tanto materiale! 🙂 Andiamo per ordine.
La teoria
In teoria, ci spiega John, il meccanismo funziona così: se un determinato algoritmo ha causato una perdita di ranking al sito, dopo aver modificato il sito e risolto le criticità, c’è bisogno che quell’algoritmo venga refreshato per osservare i miglioramenti sperati.
La pratica
La pratica, però, è leggermente differente.
Un sito, per forza di cose, non è affetto da “un singolo algoritmo” che ne determina la crescita o decrescita del posizionamento. Essendo i fattori di ranking più di 200, come dice Mueller, tutte queste variabili entrano in gioco in ogni momento.
Se anche il sito fosse penalizzato fortemente a causa di un solo algoritmo specifico, questo non significa che la sua situazione generale non possa migliorare a seguito di altre azioni, che incidono sugli altri fattori di ranking.
Questa frase è molto importante: “For example, if a site is strongly affected by a web-spam algorithm, and you resolve all of those web-spam issues and work to make your site fantastic, you’re likely to see changes in search even before that algorithm or its data is refreshed“
Ossia: se un sito è affetto in modo pesante da un algoritmo anti-spam (es. Penguin), e tu successivamente rendi il tuo sito “fantastico” e risolvi tutti i problemi legati allo spam, allora molto probabilmente noterai dei cambiamenti in SERP ancor prima che l’algoritmo anti-spam venga effettivamente refreshato.
Ti sei preso Penguin? Ca**i tuoi! 🙂
Scusate il titolo informale, ma è la realtà dei fatti!
John, secondo me, è consapevole del fatto che questa spiegazione si applica alla maggior parte dei casi, ma non a tutti.
Se parliamo specificatamente di Penguin, il drop nei posizionamenti è talmente drastico, che il suo ragionamento non può essere applicato.
Nel caso di “penalizzazioni algoritmiche dovute a fattori tradizionali”, es. meta tag, è ovvio che la situazione può tamponata e bilanciata con il miglioramento di altri fattori di ranking, es. i backlink in entrata. Ma se il mio sito è affetto da Penguin, allora è impossibile risollevare la situazione puntando sul miglioramento dei tradizionali ranking factor.
John sa bene che questo concetto è vero, tant’è che è costretto a ammettere: “All that said, we do realize that it would be great if we could speed the refresh-cycle of some of these algorithms up a bit, and I know the team is working on that. “
Tanti SEO, più o meno white-hat, stanno aspettando 11 mesi. Chi è abituato a spammare, invece, può semplicemente comprare nuovi domini appena i vecchi vengono penalizzati da Penguin.
Capiamo che sarebbe bello velocizzare il ciclo di refresh di alcuni algoritmi, dice Mueller. Ovviamente si riferisce a Penguin, dato che ci sono centinaia (migliaia?) di webmaster/SEO che si lamentano quotidianamente nei forum, e anche durante i suoi hangout in diretta, perché i loro siti continuano a essere introvabili su Google a causa di Penguin.
Tanti di questi SEO, infatti, hanno sistemato la situazione dei loro siti pochi giorni dopo Penguin 2.1, ma sono ancora in attesa del nuovo refresh per vedere i risultati.
Probabilmente, se fossero stati a conoscenza di questo enorme lasso di tempo, avrebbero spostato i siti su nuovi domini senza fare 301, sui quali avrebbero iniziato attività SEO completamente da zero (in certi casi, almeno, avrebbero ottenuto qualche risultato. Sempre meglio del deserto assoluto causato da Penguin)
Per carità, io sono favorevole a algoritmi tipo Penguin, ma il fatto di dover aspettare il refresh per “tornare puliti” è un ragionamento assurdo. Tutte le altre azioni manuali possono essere risolte in pochissime settimane grazie alle richieste di riconsiderazione.
In conclusione
Gli spammer più cattivi non sono minimamente colpiti da Penguin, dato che sono abituati per natura a comprare domini uno dopo l’altro e a fare backlink spam di massa. (la tecnica in gergo è chiamata SEO churn & burn)
Se un loro sito viene beccato da Penguin, semplicemente lo abbandonano (o lo vendono ai creduloni nei siti di domini in scadenza) e ne comprano di nuovi.
Chi, invece, ha un sito legittimo sul quale magari ha fatto link-building di bassa qualità, o sul quale ha ricevuto negative SEO, deve sostanzialmente attaccarsi al tram… :